Cindy Chon, avvocato statunitense, è membro del staff giuridico
della Electronic Frontier Foundation (www.eff.org), la popolare
associazione per la difesa della libertà di espressione
in Internet, e da anni porta avanti cause e acerrime battaglie
legali aventi ad oggetto la rete Internet. PC Inter@ctive l'ha
contattata per avere un'opinione a caldo circa la riforma legislativa
italiana. "La riforma legislativa italiana", dice Cindy
Chon,"di primo acchito appare molto dura, quasi draconiana
(Dracone era un legislatore ateniese che nel sec. VII a.C. puniva
con la morte ogni delitto, Ndr). Inoltre, come tutte le leggi
che si prefiggono di censurare determinati contenuti presenti
in Internet, è assai difficile da applicare e da rendere
effettiva. Anche negli Stati Uniti, comunque, il materiale che
viene definito obscene, e che solitamente comprende la pornografia
avente ad oggetto minori, non costituisce una forma di espressione
protetta per la legge. Anche noi abbiamo in vigore leggi che rendono
illegale il possesso e la trasmissione di materiali simili, e
sono state largamente applicate soprattutto quando sono norme
chiare e non ambigue. Il problema, però, sorge in genere
nel momento in cui si deve decidere se un determinato contenuto
è osceno oppure no, il che comporta una grande responsabilità".
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