N. 14 del 1/10/1998



Si fa presto a dire porno


Cindy Chon, avvocato statunitense, è membro del staff giuridico della Electronic Frontier Foundation (www.eff.org), la popolare associazione per la difesa della libertà di espressione in Internet, e da anni porta avanti cause e acerrime battaglie legali aventi ad oggetto la rete Internet. PC Inter@ctive l'ha contattata per avere un'opinione a caldo circa la riforma legislativa italiana. "La riforma legislativa italiana", dice Cindy Chon,"di primo acchito appare molto dura, quasi draconiana (Dracone era un legislatore ateniese che nel sec. VII a.C. puniva con la morte ogni delitto, Ndr). Inoltre, come tutte le leggi che si prefiggono di censurare determinati contenuti presenti in Internet, è assai difficile da applicare e da rendere effettiva. Anche negli Stati Uniti, comunque, il materiale che viene definito obscene, e che solitamente comprende la pornografia avente ad oggetto minori, non costituisce una forma di espressione protetta per la legge. Anche noi abbiamo in vigore leggi che rendono illegale il possesso e la trasmissione di materiali simili, e sono state largamente applicate soprattutto quando sono norme chiare e non ambigue. Il problema, però, sorge in genere nel momento in cui si deve decidere se un determinato contenuto è osceno oppure no, il che comporta una grande responsabilità".


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